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Alimentazione biologica sana e naturale.

Salvia, erba sacra

La salvia viene usata nei giardini di campagna informali e un po' "selvaggi", e fa una buona riuscita anche coltivata in vaso su balconi e terrazzi.

Tutte le salvie vengono utilizzate nei giardini come specie ornamentali per la loro bella e particolare fioritura estiva e autunnale. Il loro impiego più adatto è senz’altro la bordura mista, insieme ad altre piante erbacee perenni, inserendole in gruppi abbastanza fitti, così da creare una bella scenografia. In generale amano il sole pieno e possono sopportare anche un terreno povero, che per la Salvia Pratensis è addirittura necessario. Quanto alla resistenza alle basse temperature, si tratta in genere di specie normalmente rustiche, tranne la più delicata Salvia Coccinea.

L’erba sacra dei Romani e dei Galli, in particolare, viene usata con successo nei giardini di campagna informali e un po' “selvaggi”, e fa una buona riuscita anche coltivata in vaso su balconi e terrazzi. Durante la fioritura è opportuno cimare gli steli appassiti per stimolare la pianta a emettere nuove spighe. In primavera, si può intervenire con una concimazione organica o con un fertilizzante minerale a lenta cessione, evitando però l’eccesso di azoto che porta a una crescita troppo vigorosa a discapito della fioritura.

La salvia era considerata dai Galli una vera e propria panacea contro ogni tipo di malanno. I Romani la utilizzavano per conservare la carne e credevano che rendesse immortali: la chiamavano “erba sacra” e le attribuivano capacità curative contro il morso dei serpenti (il nome “salvia” deriva dal latino e significa “salvare”). Ancora oggi in Indonesia si usa farla bollire in una noce di cocco per curare dal veleno degli scorpioni. Le sue virtù medicamentose sono riconosciute anche dall’industria farmaceutica che sfrutta le sue capacità antisettiche, anti-micotiche, antinfiammatorie, ipoglicemiche, toniche, digestive e persino antidepressive in numerosi composti curativi.

19/2/2018

19/2/2018

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